Maria de Mattias (1805-1866)


Beatificazione:

  • 01 ottobre 1950
  •  Papa Pio XII
Canonizzazione:
  • 18 maggio 2003
  •  Papa Giovanni Paolo II
  •  Piazza San Pietro
Ricorrenza:
  • 20 agosto
Vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore dell’Adorazione del Preziosissimo Sangue di Cristo

Biografia

Sotto lo stendardo del Divin Sangue

Maria De Mattias nacque il 4 febbraio 1805 a Vallecorsa, in provincia di Frosinone, ultimo borgo dello Stato Pontificio. La sua famiglia, pur essendo agiata e culturalmente elevata, seguiva le consuetudini del tempo, che vietavano alle donne di accedere agli studi. Nonostante ciò, in casa si respirava un profondo spirito di fede cristiana.
Attraverso il dialogo con il padre, Maria non solo assimilò le verità della fede, ma si appassionò alle storie e alle figure della Sacra Scrittura, che egli le leggeva fin dalla sua infanzia. In lei crebbe un amore profondo per Gesù, l’Agnello immolato per la salvezza dell’umanità. Questo percorso spirituale si svolse in un contesto storico segnato dal dramma del brigantaggio, che tormentò la sua terra tra il 1810 e il 1825. Nell’animo di Maria si radicò così un confronto tra il sangue versato per odio e vendetta e quello di Cristo, offerto per amore, un Sangue redentore e salvifico.

Priva di un’istruzione formale e limitata nei contatti esterni a causa del suo status sociale, Maria trascorse l’infanzia e la prima adolescenza in una sorta di ritiro interiore, dedicandosi alla contemplazione. Tuttavia, all’età di 16-17 anni, iniziò a interrogarsi sul senso della vita, avvertendo un profondo desiderio di un amore senza limiti.
Fu ancora attraverso il dialogo con il padre, a cui confidò il suo smarrimento interiore e la sua devozione alla Madonna, che Maria sperimentò in modo mistico la bellezza dell’amore divino, pienamente rivelato in Cristo Crocifisso, che donò tutto il suo Sangue per l’umanità. Questa esperienza divenne la fonte, la forza e la motivazione che la spinsero a percorrere le strade d’Italia per annunciare a tutti l’Amore tenero del Padre Celeste, come lei stessa amava definirlo, o l’Amore Crocifisso di Gesù.
 
Maria era convinta che la trasformazione della società nascesse dal cuore dell’individuo, e che questo cambiamento fosse possibile solo quando la persona comprendesse quanto sia preziosa agli occhi di Dio e quanto amore abbia ricevuto: Gesù aveva versato tutto il suo Sangue per redimerla. Questa convinzione, maturata dalla sua esperienza personale, la spinse a guidare altri, giovani e adulti, verso la scoperta di quella verità che l’aveva trasformata.

Nel 1822, all’età di 17 anni, Maria assistette alla predicazione di San Gaspare Del Bufalo durante una missione popolare a Vallecorsa. Vedendo il paese trasformato da quelle parole, nel suo cuore nacque il desiderio di seguire le sue orme. Sotto la guida del Venerabile Don Giovanni Merlini, compagno di San Gaspare, Maria fondò la Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo il 4 marzo 1834 ad Acuto (Frosinone), all’età di 29 anni. Era stata chiamata a insegnare alle fanciulle – aveva imparato da sola a leggere e scrivere – da Monsignor Giuseppe Maria Lais, Amministratore di Anagni.
 
Maria, però, non si limitò all’istruzione. Animata dal sogno di riformare la società, radunò madri e giovani per catechizzarle, avvicinarle a Gesù e educarle a vivere cristianamente secondo la propria condizione. Anche gli uomini, ai quali non poteva rivolgersi direttamente per le convenzioni dell’epoca, andavano spontaneamente ad ascoltarla, spesso di nascosto. Pastori e persone umili chiedevano di essere istruiti da lei, persino dopo il tramonto. La gente accorreva alle funzioni sacre per ascoltare i suoi insegnamenti.

Da ragazza timida e introversa, Maria divenne una predicatrice capace di affascinare fanciulle, adulti, persone semplici e colte, laici e sacerdoti. Quando parlava di Gesù e dei misteri della fede, sembrava aver vissuto quelle realtà in prima persona. Il suo desiderio più profondo era che nessuna goccia del Sangue Divino andasse perduta, ma che raggiungesse ogni peccatore per purificarlo e condurlo alla pace e alla comunione con Dio e con gli altri.

Questo ardore contagiò molte giovani, permettendo a Maria De Mattias di aprire circa 70 comunità, tre delle quali in Germania e Inghilterra, principalmente in piccoli borghi abbandonati del Centro Italia, con l’eccezione di Roma, dove fu chiamata da Papa Pio IX per dirigere l’Ospizio di San Luigi e la Scuola di Civitavecchia.

La vita di Maria De Mattias fu interamente dedicata a Gesù, che le aveva “rubato il cuore” fin dalla giovinezza, e all’impegno gioioso di salvare il “caro prossimo” dall’ignoranza del mistero d’amore di Dio. Nonostante le fatiche e le difficoltà, operò sempre in profonda comunione con la Chiesa locale e universale, dedicandosi con amore alla sua missione.

Maria De Mattias morì a Roma il 20 agosto 1866 e fu sepolta nel Cimitero del Verano per volere di Papa Pio IX, che fece realizzare sulla sua tomba un bassorilievo raffigurante la visione di Ezechiele: “Ossa aride, audite verbum Domini”. La sua fama di santità non si affievolì dopo la morte, e trent’anni dopo la sua scomparsa fu avviato il Processo di Beatificazione. Fu proclamata Beata da Papa Pio XII il 1° ottobre 1950 e canonizzata da Papa Giovanni Paolo II il 18 maggio 2003.
 
Omelia
CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE DI QUATTRO BEATI
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II
V Domenica di Pasqua, 18 maggio 2003

"Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto" (Gv 15,5; cfr Canto al Vangelo). Le parole rivolte da Gesù agli Apostoli, al termine dell'Ultima Cena, costituiscono un toccante invito anche per noi, suoi discepoli del terzo millennio. Solo chi Gli rimane intimamente unito - innestato a Lui come il tralcio alla vite - riceve la linfa vitale della sua grazia. Solo chi vive in comunione con Dio produce frutti abbondanti di giustizia e di santità.

Testimoni di questa fondamentale verità evangelica sono i Santi che ho la gioia di canonizzare in questa quinta domenica di Pasqua. Due di essi provengono dalla Polonia: Józef Sebastian Pelczar, Vescovo, fondatore della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù; Urszula Ledóchowska, vergine, fondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante. Le altre due Sante sono italiane: Maria De Mattias, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo; Virginia Centurione Bracelli, laica, fondatrice delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario e delle Suore Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario.

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"Questo è il suo comandamento: che crediamo... e ci amiamo gli uni gli altri" (1 Gv 3,23). L'apostolo Giovanni esorta ad accogliere l'amore sconfinato di Dio, che per la salvezza del mondo ha dato il suo Figlio unigenito (cfr Gv 3,16). Questo amore si è espresso in modo sublime quando è espresso in modo sublime quando Cristo ha versato il suo Sangue quale "prezzo infinito del riscatto" per l'intera umanità. Dal mistero della Croce fu interiormente conquistata Maria De Mattias, che pose l'Istituto delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo "sotto lo stendardo del Divin Sangue". L'amore per Gesù crocifisso si tradusse in lei in passione per le anime e in un'umile dedizione ai fratelli, al "caro prossimo", come amava ripetere. "Animiamoci – esortava - a patire volentieri per amore di Gesù che con tanto amore ha dato il sangue per noi. Fatichiamo per guadagnare anime al cielo".

Questo messaggio Santa Maria De Mattias affida ai suoi figli e alle sue figlie spirituali quest'oggi, spronando tutti a seguire fino al sacrificio della vita l'Agnello immolato per noi.

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"Rimanete in me!". Nel Cenacolo Gesù ha più volte ripetuto questo invito, che san Józef Sebastian Pelczar, santa Urszula Ledóchowska, santa Maria De Mattias e santa Virginia Centurione Bracelli hanno accolto con totale fiducia e disponibilità. E' un invito pressante e amorevole rivolto a tutti i credenti. "Se rimarrete in me - assicura il Signore - e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato" (Gv 15,7).

Possa ciascuno di noi sperimentare nella propria esistenza l'efficacia di questa assicurazione di Gesù.

Ci sia di aiuto Maria, Regina dei Santi e modello di perfetta comunione con il suo divin Figlio. Ci insegni a restare "innestati" a Gesù, come tralci alla vite, e a non separarci mai dal suo amore. Nulla, infatti, possiamo senza di Lui, perché la nostra vita è Cristo vivo e presente nella Chiesa e nel mondo. Oggi e sempre.
Amen.

Sia lodato Gesù Cristo!